regalavo loro piccoli giocattoli appositamente messi da
parte da me per un anno intero, o il terrore negli occhi di
altri (questo nelle città) semplicemente chiamandoli.
Allora mi potreste dire: perché presentare questo scritto
su di un giornale che fa dell'estremo e del limite il suo
pane? (Questo scritto è stato pubblicato su No Limits
World n°71 del marzo 1999 ).
Ma il limite non è solo fisico, il limite è
anche vedere come si è dopo un' esperienza di questo
genere, il rendersi conto di quanto abbiamo rispetto ad altri
e di quanto spesso siamo noi i primi a crearci problemi dei
quali poi lamentarsi!
E allora sotto, si comincia!
Due giorni ad Islamabad tra una firma ed un'altra per poter
sdoganare la moto, spedita per via aerea: 2.200 lire per chilo.
Parto per Peshawar e il monsone scarica in buona parte la
sua potenza. Piove, ma veramente. Chi l'ha vista sa cosa è
una pioggia monsonica: cascate d'acqua, fango e buio, alcune
volte si vede si e no ad un metro.
SHANGLA PASS (Nord Pakistan)
260 chilometri, 9 ore, sembravano di più!
Stanno rifacendo lunghi tratti di strada per cui saltano tutti
i sensi di marcia che qui sarebbe a sinistra. Biciclette,
camion, automobili, animali, tutti insieme e in tutte le direzioni.
In alcuni lunghi tratti il fango invade completamente la strada,
in altri corsi d'acqua l'attraversano trasversalmente, in
altri ancora la strada non esiste più.
La via ormai è un canale di fango. Ciottoli grossi
come zucche cadono dalle pareti della montagna, a destra lo
strapiombo: è qui che ho pensato di avere esagerato.
Completamente fradicio non posso fare altro che provare ad
andare avanti. L'acqua picchia forte sugli occhi. Le buche,
voragini, sono nascoste dal fango. Arrivo al passo viaggiando
attraverso nuvole nere. Inizia la discesa: dopo un'ora sono
completamente asciutto, l'altra valle non risente del monsone.
Oggi avrei voluto un po' dell'acqua di ieri, clima e panorama
sono completamente cambiati.
Caldo, tanto, ma secco: montagne aride fatte di sabbia e
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